Il laghèe e il suo caro amato lago

Cravatta con nodo doppio o singolo, ogni giorno diversa così come la camicia. Barba e capelli sempre curati e al loro posto.

Non chiedetegli di portare un maglione, un vero laghèe non teme il freddo e per ogni evenienza porta sempre con se l’ombrello, dolcemente appoggiato sul suo avambraccio.  E’ una persona alle volte introversa e alle volte aperta ma ciò che è fondamentale è che è buono per natura.

Ci sono persone ospitate alla Casa Ozanam che hanno un passato con profonde radici sul territorio comasco ma nessuno qui in Ozanam è come il laghèe. Nato a Como ha vissuto sempre tra Cernobbio e Moltrasio, ciò che lo rende un vero e proprio comasco D.O.C. è soprattutto il suo passato lavorativo.  Aveva 18 anni quando ha iniziato a lavorare per la Navigazione Laghi di Como, 40 anni quando ha affrontato la sua ultima corsa in navigazione. Di quegli anni in cui ha potuto ammirare il nostro lago da una posizione privilegiata porta ricordi nitidi, tant’è che non ha mai dimenticato gli orari e le tratte degli aliscafi e dei traghetti che ogni giorno attraversano il suo caro amato lago.

Al lavoro in navigazione sono seguiti lavori nel settore tessile, altro settore che identifica bene il nostro territorio e che ne ha fatto la storia. Anche il laghèe ha voluto contribuire a scrivere la storia di Como e così tra un lavoro in tintoria, uno in stamperia, tra fili e tessuti ha lavorato fino a 7 anni fa in alcune realtà del territorio, apprezzato per la sua capacità nei lavori manuali e la sua serietà.

La crisi economica, il male del nostro tempo, ha determinato la perdita di certezze e negli esuberi dell’ultima azienda in cui ha lavorato è entrato anche il nostro laghèe. E’ il 2009 l’anno in cui perde il suo ultimo impiego fisso.

Negli anni successivi cerca di reinserirsi nel mondo del lavoro, l’età non è dalla sua parte e per questo motivo cerca di apprendere nuove competenze. Partecipa ad un corso di disegno su tessuti, ad uno di giardinaggio, si dedica anche al volontariato per circa 4 anni. Nonostante il suo impegno non riesce più a trovare un’occupazione stabile.

All’inizio del 2014 decide di lasciare la casa della sorella dove da qualche tempo vive a causa dei problemi economici.  Si ritrova per strada per qualche mese, lontano da affetti e amici inizia a ripudiare la sua città e la sua vita. Incontra in questi mesi l’infimo alleato delle sofferenze: l’alcool.

La situazione per fortuna non degenera mai del tutto e grazie all’aiuto della sorella che nel frattempo ha contattato gli assistenti sociali e alla rete sociale di Como, è Giugno del 2014 quando il laghèe entra a far parte della grande famiglia di Casa Ozanam. Quel legame forte che ha con il suo territorio lo porta a varcare le soglie di una delle Associazioni storiche di Como, che dal 1932 offre accoglienza e riparo alle persone bisognose.

Dal suo ingresso le cose sono cambiate ed è stato il primo ospite ad essere inserito all’interno dell’appartamento protetto Piccolo Tetto Ozanam che da Ottobre del 2015 si occupa di reinserimento sociale. Ha stabilito una routine ben precisa e alle 05.45 di ogni mattino è il primo ad uscire da Casa Ozanam, per poi rientrare verso le 09.00 e svolgere i compiti che gli sono stati assegnati.

Non senza alcune difficoltà iniziali e alcuni inciampi, il laghèe sembra aver ritrovato la serenità di un tempo e nonostante brontoli spesso, sotto ai folti baffi nasconde un sorriso pieno d’amore.