Una nuova casa per i gemelli

Uguali nell’aspetto ma profondamente diversi nel carattere, i gemelli della Casa Ozanam per natura e vissuto appartengono a quella cerchia di persone

il cui legame affettivo ed emozionale è quasi simbiotico. Questo per loro rappresenta ancora oggi la costante della loro vita, vissuta sempre in relazione a questo legame che li ha resi inseparabili.

Se da una parte l’uno è più deciso, aperto e ragionevole, l’altro è più arrendevole, riservato e irascibile. L’aspetto è lo stesso per entrambi: non molto alti, capelli brizzolati e tirati all’indietro, occhi vispi e corpo curvo, per le tante fatiche della vita.

Sono nati a Como e da qui sempre insieme già dai tempi del Collegio Don Guanella. Solo il lavoro e il militare li hanno separati ma mai per troppo tempo. Il resto della vita lo hanno trascorso tra Bizzarone e Olgiate, partecipando attivamente alla vita del paese e mantenendo il forte legame che li univa anche al resto della famiglia.

Il padre muore giovane, così come il fratello maggiore, una sorella invece abita a Bergamo. Della madre se ne sono occupati fino all’ultimo e dopo la sua morte anche a causa delle difficoltà lavorative dovute alla loro condizione fisica, hanno dovuto lasciare la casa condivisa con la famiglia per le troppe spese.

Il maggiore (si fa per dire) ha sempre lavorato ma soprattutto negli ultimi tempi solo saltuariamente. Il minore è invece colpito dall’osteoporosi che gli impedisce di lavorare e difficilmente riesce a contribuire in termini di stipendio.

Nonostante questo hanno trovato sistemazione nella casa di un amico di infanzia con cui hanno condiviso l’appartamento per qualche anno fino a che le difficoltà nell’affrontare le spese si sono fatte troppo grandi e sfrattati dall’appartamento si sono dovuti rivolgere al Comune ed ai Servizi Sociali.

Sulla loro strada di è affacciata la possibilità di venire accolti presso la Casa Ozanam; dapprima un colloquio e una visita per vedere la struttura e per fare conoscenza del responsabile, in un secondo momento l’attesa per il via libera e successivamente, a Luglio 2016, l’inserimento presso la struttura di Via Cosenz e la ritrovata sicurezza di un tetto sopra la testa.

I gemelli non hanno aspettato molto prima di farsi conoscere  e voler bene oltre che dagli altri ospiti della Casa di Accoglienza, anche da educatori e da volontari della Casa di Via Cosenz. Il loro legame familiare è visibile da tutti e molti li invidiano perché riconoscono in loro una vera e propria famiglia.  Sono esilaranti le storie della gioventù, i racconti (sempre e solo in dialetto) di una vita vissuta da gemelli in cui ci si rubava la ragazza, si partecipava a manifestazioni di paese e assieme si condividevano esperienze, gioie e dolori.

La loro è una storia che avrà ancora molto da raccontare e che dimostra l’importanza del valore della famiglia che se unita è sostegno anche nelle difficoltà, dimostra l’importanza del valore dell’accoglienza e dell’inclusione sociale.

E da inizio Novembre c’è una novità che riguarda il più piccolo dei due che, a causa dei suoi disturbi di salute è stato destinato all’appartamento protetto Piccolo Tetto Ozanam in cui una l’equipe di educatori pensa ad un progetto, tutto per lui…e il fratello.

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